SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI
IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
UNPLI NAZIONALE |
NZ01922 |
1 |
DAI
LUOGHI VIRGINIANI AI “CINTI” |
D/O2 –
Patrimonio Artistico e Culturale, Valorizzazione Storia e culturali locali. |
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In considerazione di tratti omogenei riguardanti le
risorse culturali, ambientali, paesistiche e, al fine integrare culturalmente
un territorio più ampio che presenta anche varie diversità, si è inteso
realizzare un progetto unico per i comuni interessanti le Pro Loco di: CALCIANO (Pro Loco capofila) – ACCETTURA
– GRASSANO – GROTTOLE – IRSINA - SALANDRA – STIGLIANO – TRICARICO Ciò anche in considerazione delle possibilità di
miglioramento e sviluppo, anche qui simili, afferenti agli standard sociali,
culturali ed economici.
CALCIANO 1) Popolazione, Superficie,
Altitudine slm Comune di CALCIANO, Regione BASILICATA, Provincia di MATERA Superficie: 48 Kmq Abitanti: 845 ( Dato ISTAT
aggiornato al 2005) Altezza: 425 mt/slm 2) Distanza dal Capoluogo e
percorso stradale Distanza dal capoluogo POTENZA:
Km 50 Per arrivare da Napoli
bisogna prendere l’autostrada Napoli-Salerno (A3 SA-RC) uscire allo svincolo
per Sicignano e proseguire per Potenza,
sulla E847 e sulla SS. 407 continuare in direzione Metaponto sino
all’uscita per Calciano. 3) Cenni storici Anticamente il piccolo centro sorgeva più in basso,
su un'altra collina dove oggi si intravedono i resti di una fortificazione e
della chiesa di “Santa Maria della Rocca”. Numerose grotte, resti di case e
la presenza dei resti dell’antica chiesa testimoniano come un tempo il luogo
fosse abitato. La causa che costrinse ad abbandonare questo insediamento non
è chiara, alcuni avanzano l’ipotesi che potrebbe essere stata determinata da
una frana che interessò l’antico abitato. Diverse le ricerche e gli studi
effettuati per capire l'origine del nome del paese. Il nome Calciano
deriverebbe da “Calpianum e Calpius o, verosimilmente da Caltius, Caltianum”.
Ma non solo, perchè il nome potrebbe derivare da “Calcidianum, da Calcidius,
oppure, l'ipotesi oggi più affermata, da “Caucium” che in Medio Evo
significava “un luogo basso e paludoso”, ovvero un argine di strada sollevato
su terreno basso e paludoso. Condizioni locali che si riscontrano, secondo
l'autore della raccolta, nella topografia della contrada. Calciano intorno al
1100 d.c. è un antico paese feudale. Sotto il dominio del Re Ladislao, fu
ceduto ad Attendolo Sforza. Una bolla di Papa Lucio III, dell'anno 1183,
include Calciano tra i centri della diocesi di Tricarico. Nel XIII secolo
Calciano era sotto il dominio dei Principi di Bisignano, i cui Signori
avevano fatto costruire un castello. Intorno al 1600 il feudo passò ai nobili
Sanseverino e successivamente ai Pignatelli ( Francesco Pignatelli, duca di
Bisaccia). Infine fu ceduto al Duca Ippolito Revertera della Salandra. Di
quest'ultima dominazione è presente ancora oggi, nel logo del Comune, la
stella dorata, uno dei simboli del Blasone dei Duca Revertera. Nel XIX secolo
Calciano, Garaguso e Oliveto Lucano si associarono per dare vita ad un unico
Municipio, fino al 1913 anno in cui anche Calciano riprese la propria
autonomia amministrativa. 4) Beni culturali,
artistici, storici, ambientali, … Questo centro abitato può
essere considerato idealmente la porta del Parco di Gallipoli-Cognato
e delle Dolomiti Lucane, data la sua vicinanza a questa area naturalistica.
Nel territorio comunale meritano di essere visitate l’antica Chiesa
parrocchiale dedicata a S. Giovanni Battista, il castello e l’area
circostante dove troviamo i resti dell’antica “Caucianum” e della Chiesa
della Rocca, varie grotte antropiche e cripte. Nel Bosco di Cognato
sono da visitare la Cappella di Bosco Cognato, recentemente
restaurata, ed il “Pilaccio”
(antica fontana per abbeverare gli armenti) che sorge in località “acqua del
tremolo” dove si può bere un’acqua pura e fresca all’ombra di secolari cerri
e querce. 5) Personaggi illustri Comm. Domenico Blancuzzi – Magistrato di alta Corte; Comm. Arcangelo Annunziata – Cav. e Grande Ufficiale della Repubblica:
ha ricoperto diversi incarichi e tra questi la residenza del Comitato
Industriali della Provincia di Matera, Presidente della C.C.I.A.A. di Matera; Ai suddetti sono state intitolate due strade. Prof. Nicola Scarano, poeta lucano autore di diverse
pubblicazioni ed un’opera magna in fase di realizzazione proprio a cura di
questa Pro loco. 6) Economia La risorsa principale è quella agro-pastorale, ma
rimane piuttosto precaria e sempre soggetta alla piaga dell'emigrazione. Le
colture agricole prevalenti sono i cereali e gli ulivi, seguono le foraggiere
e la vitivinicoltura. Gli agricoltori sono poco più di 150, il 30% dei quali
possiede allevamenti di ovini, suini, bovini ed equini. Solo una quindicina
delle aziende è attrezzata meccanicamente in modo completo. Buona parte
dell'occupazione e del reddito cittadino è assicurata dalla pubblica
amministrazione e dalle pensioni. Nell'arco degli ultimi dieci anni
l'occupazione ha subito un calo del 20%. Oltre all'agricoltura, gli altri
rami che hanno perso posti di lavoro sono il commercio e i servizi. Questi
ultimi, contrariamente alla tendenza regionale, hanno registrato la chiusura
di 14 ditte individuali e la perdita di una quindicina di posti di lavoro. Le
attività manifatturiere hanno avuto un timido incremento nei comparti delle
confezioni, dell'agroalimentare e della carpenteria metallica. Nel commercio
ci sono complessivamente 13 aziende, delle quali qualche ristorante e
numerosi dettaglianti. I servizi sono costituiti da qualche autotrasportatore
e da studi professionali. La struttura sociale è costituita da pensionati e
lavoratori dipendenti, fra i quali è molto bassa l'incidenza della manodopera
femminile. La composizione per titolo di studio è largamente contrassegnata
dal semianalfabetismo, anche se è cresciuta la percentuale dei diplomati
(Dati forniti da: Regione Basilicata – Dipartimento attività produttive). 7) Manifestazioni ed eventi Il 7 / 8 settembre ha luogo la tradizionale festa religiosa in onore della Madonna della Serra ed il 19 / 20 marzo vengono realizzati nel centro abitato i “falò di San Giuseppe”, ricordo di un’antica tradizione pagana sopravvissuta attraverso i secoli. Estate calcianese con sagre tradizionali ed esposizioni di prodotti dell’artigianato locale. Concorso “Giovani talenti Lucani”, manifestazione di carattere socio-culturale-artistico suddiviso in quattro settori: musica, cultura, arti visive, arti tipiche locali, riservato a ragazzi in età scolare dagli 8 ai 18 anni. Il concorso si svolge nell’arco dell’anno scolastico e si conclude con la finale nel mese di maggio. Ia edizione 2005/2006 conclusasi nei giorni 5, 6 e 7 maggio 2006. ACCETTURA 1) Popolazione, Superficie,
Altitudine slm Regione BASILICATA, Provincia
di MATERA Superficie 8927 Kmq Abitanti 2.237 ( Dato ISTAT aggiornato al 2005) Alt. 799 mt/slm 2) Distanza dal Capoluogo e
percorso stradale Distanza dal capoluogo Potenza:
Km 50 Come arrivare: Da Potenza Basentana
Potenza-Metaponto uscita Campomaggiore , prosegiuire per Accettura . 3) cenni storici Accettura è un centro ricco di
monumenti che ne testimoniano l’antichità, sito nel cuore della Basilicata.
Secondo alcuni studiosi il toponimo potrebbe derivare dall’aggettivo
“Acceptor”, cioè “Sparviero”. La prima attestazione risale
all’1060 , Accettura già esisteva perché in una bolla di quell’anno in favore
del vescovo di Tricarico, Arnaldo, è denominata Achitorem. In una bolla del
1183 al vescovo Roberto sono confermati chiese e paesi della giurisdizione
diocesale di Tricarico, tra cui Accettura, detta Lacetorium.Intorno al 1150
Accettura è un feudo importante.Nel
catalogo dei baroni,compilato tra il 1115 ed il 1168 si legge che Guaimario
di Capaccio possiede il casale di Accettura.. Dopo il 1160 Accettura venne in
possesso della famiglia Bazzano, che perse il feudo con l’aasunzione al trono
di Manfredi. Americida Bazzano fu reintegrata nel possesso dei “castrum
Tricarici e casale Accepture” da Carlo D’angiò . Successivamente il Casale di
Accettura passò nei possedimenti di Bernardo di Sangiorgio, barone di
Delicato e Rodi a Giovanni Pipino di Barletta. Accettura pervenne alla
famiglia Spinelli, tramite Silvia Barile, sposa di Tommaso Spinelli,marchese
di Fuscaldo,duca di Calvano ed ultimo feudatario di Accettura. 4) Beni culturali, artistici,
storici, ambientali, Da visitare il Museo dei Culti
Arborei, la Chiese dell’ Annunziata, di San Nicola , il Convento di
Sant’Antonio, in località Cortaglie
sono visibili i resti di una cinta muraria lunga circa 800 metri, altri
imponenti avanzi di mura risalanti al V/VI secolo a.c., si ammirano nella
foresta di Croccia-Cognato, a sud del Centro abitato , a Costa di Raja , si
notano i resti di un agglomerato urbano, denominato Raja; gli avanzi di Costa
di Raja, che le cinte murarie di Tempa
Cortaglie e Croccia -Cognato inducono a pensare che il territorio di
Accettura fosse anticamente popolato. Ottima l’attività artigianale della
pietra , del ferro e dell’argilla. 5) Personaggi illustri Nicola Onorato (1908-1946): docente di filosofia divenne poi reggente
della biblioteca nazionale Braidense di Milano. Collaborò all?Almanacco
letterario Bmpiani per gli anni 1939.1941 con la rubrica “Centenari” e
all’enciclopedia pratica Bompiani (1939). Lavorò anche ad una bibliografia
carducciana, rimasta inedita. Giulio Amodio (1792): nato ad Accettura fu membro del Senato dei
12 di Basilicata, una rappresentanza dell’intera comunità carbonara
(1819), che diede inizio nel 1820
alle ostilità organizzando una rivolta che portò il re alla concessione della
Costituzione ed alla elezione di deputati per la formazione di na giunta
costituzionale. 6) Economia Il Comune di Accettura è compreso nel territorio
della Comunità Montana della Collina Materana, nella parte confinante con la
provincia di Potenza. A 770 metri d'altezza, è una delle porte d'accesso alla
rigogliosa foresta Gallipoli-Cognato area protetta su cui opera l’ente parco
di Gallipoli-Cognato e delle Piccole Dolomiti Lucane, eretto con atto della
Regione Basilicata nel 1997. Il suo territorio, è esteso per 89,27 kmq, è per
il 47% ricoperto da prati, pascoli e boschi. L'abitato, pur se interessato da
zone di recente edificazione, mantiene inalterato il suo aspetto originario.
L'economia è prevalentemente agricola, con un apporto considerevole delle
attività del terziario pubblico, e con un'industria manifatturiera a
carattere artigiano. Il reddito pro-capite, che è di circa €.10.000,00, e
inferiore a quello medio della provincia e della Regione stessa. Le attività
agricole, che partecipano alla formazione del valore aggiunto cittadino con
oltre 5 milioni di Euro, sono fondate soprattutto sulla zootecnia e sulle
colture cerealicole (la coltivazione del frumento occupa il 73% dell'agro
coltivato). L’agricoltura e la zootecnia, infatti, rappresentano circa il 30/40
% dell’attività economica prevalente sul territorio. La ricchezza di boschi e
di pascoli naturali favorisce l’allevamento di bovini con particolare
riguardo alla razza podolica le cui carni ed i prodotti derivati dalla trasformazione lattiero-casearia, sono
oggi molto richiesti e tutelati da marchio di qualità. 7) Manifestazioni ed eventi La manifestazione più
importante è la Festa il Maggio di San Giuliano (domenica di Pentecoste
e successivi due giorni) , ma altri
eventi caratterizzano la località e le attività svolte sul territorio. Altre feste consistono in: “SAGRA DEL MAIALE” nel mese di febbraio; “IL MAGGIO D’ORO”, gara culinaria – fantasia e tradizione nei primi
piatti della cucina accetturese (mese di maggio); “FIERA DELLA MONTAGNA MATERANA” mostra della Civiltà
Contadina – macchine ed attrezzature d’epoca provenienti dalle nostre
case di campagna. GRASSANO 1) Popolazione, Superficie,
Altitudine slm Comune di GRASSANO, Regione BASILICATA, Provincia di MATERA Superficie del Comune 41,07 Kmq Abitanti 5.623 abitanti (Dato ISTAT, aggiornato al
2005) Alt. 577 mt/slm 2) Distanza dal Capoluogo e
percorso stradale Distanza dal capoluogo Matera:
Matera 37 Km Come arrivare: da Matera
basta prendere
la strada Prov.le Matera - Grassano; da Potenza e da
Metaponto bisogna percorrere
la S.S. 407 “Basentana” (E 847) uscire all'uscita per Grassano e imboccare la
strada Prov.le “del mulino” sino al centro abitato. 3) Cenni storici Sull'origine e la fondazione di
questo centro poco si sa, come sul significato del suo toponimo. Infatti
secondo alcuni il nome Grassano deriva dal nome gentilizio
romano "Grassus", anche se la maggior parte degli storici
propendono per un'origine dalla parola "Crassa" (annona),
a motivo delle sue fertili terre che costeggiano il fiume Basento. Il più antico documento in cui
si parla di questa comunità è la Bolla papale di Callisto
II, redatta nel 1123,
dove viene indicato con il nome di "Crassanum"; mentre dal
Registro Angioino di Basilicata del 1280 si apprende che era un "casale"
appartenente a Tricarico. All'inizio del 1300 il feudo di
Grassano fu donato dai Signori di Tricarico all'Ordine Gerosolomitano,
detto anche dei Cavalieri di Malta, che lo possedette fino
all'inizio dell'800. Divenne così una delle più importanti Commende
dell'Ordine Gerosolomitano di Basilicata, infatti dalla Commenda di Grassano
dipendevano ben 17 Grancie site in vari paesi lucani e pugliesi. Il
Commendatore di Grassano, nominato dall'Ordine, risiedeva in un imponente
castello, in seguito abbattuto, che si ergeva a fianco della chiesa Matrice di S. Giovanni e S. Marco.
Con la soppressione ottocentesca della Commenda il paese sprofondò in un
periodo di lenta decadenza. Nell’Ottocento il suo territorio fu nascondiglio
per i briganti, ma i grassanesi riuscirono a catturare la banda del feroce
Mattia Maselli. Durante il fascismo fu terra di confino ed ospitò Carlo Levi,
il medico pittore e scrittore che ha immortalato questa cittadina nei suoi
quadri e nel libro “Cristo si è fermato ad Eboli”. 4) Beni culturali,
artistici, storici, ambientali, … Il paese sorge sopra un brulla collina segnata da
profonde erosioni, tra le valli del Bradano e del Basento ed a poca distanza
dal torrente Bilioso, "come una piccola Gerusalemme immaginaria
nella solitudine di un deserto". Così lo definì lo scrittore Carlo Levi nel suo romanzo più
famoso, il "Cristo si è
fermato ad Eboli". Sul punto più alto del paese
troviamo l’antica chiesa matrice dedicata a S. Giovanni S. Marco che al suo interno custodisce un
organo intagliato del '700 ed un mezzobusto-reliquario in argento di S. Innocenzo, santo patrono del
paese. Nel centro storico troviamo numerosi palazzi settecenteschi tra i
quali spicca l’imponente palazzo Materi, da segnalare anche il palazzo
del Duca della Revertera con
il suo splendido portale del '700. Alle spalle del centro storico troviamo “i Cinti”, un luogo particolarmente suggestivo dove, luogo uno stretto
sentiero scavato
nella collina su cui si erge il paese, si snodano una lunga teoria di antiche cantine e neviere del XVII – XVIII sec.,
inserite in ambiente naturale e geologico assai suggestivo. Nella parte del
paese di più recente espansione troviamo l'ex convento
settecentesco della Madonna del Carmine, anticamente
posto ai margini dell'abitato, che accoglie oggi gli uffici comunali.
All'ingresso del paese, fa bella mostra di sé il Palazzo Ferri con
il suo grande cortile quadrato e la vicina chiesa della Madonna della neve, caratterizzata da
un inconsueto campanile con tetto a cipolla. Tra i suoi arredi troviamo una
bella natività di scuola napoletana del '700 e una seicentesca acquasantiera in
pietra. Per gli amanti della natura si possono fare delle interessanti
escursioni a piedi tra gli antichi tratturi, lastricati con pietra di
fiume, che dal paese portano al fiume Basento dove si
recano numerosi appassionati di pesca. 5) Personaggi illustri Francesco
Paolo Materi (1842-1910) secondogenito del latifondista Luigi Materi e della
Baronessa Marianna Blasi. Fu vice Sindaco in Napoli alla sezione S.
Ferdinando e segretario del Congresso delle Opere Pie ivi radunato nel 1877;
indi Consigliere Provinciale di Basilicata e Deputato al parlamento. Fu socio
con Gattini del Credito Agrario Meridionale, il primo ed unico istituto di
credito sorto nel Mezzogiorno sulla base della legge sul credito agrario del
1869. Portò in sede parlamentare le problematiche che gravavano sulla
proprietà fondiaria di Basilicata. Ortensio
Ruggiero (1880-1973) Direttore del Consorzio cooperativo di Grassano
(1908-1927), Ruggiero è assurto all'onore della vita letteraria quale
personaggio del Cristo si è fermato a Eboli di Carlo Levi. In lui è facile
identificare «il signor Orlando, fratello di un noto giornalista che abitava
a New York» per il quale aveva disegnato la copertina di un libro
sull'America, [...]. Arcangelo
llvento (1877-1936) Allievo del Cardarelli presso l'Università di
Napoli, cattedratico, igienista compiuto, espresse il suo operato in maniera
più evidente nella lotta contro le malattie sociali che ebbero maggior peso
agli Gaetano
Briganti (1875-1934) Allievo di Francesco Saverio Nitti, mantenne
rapporti di amicizia con Giustino Fortunato e Benedetto Croce. Nel 1913
divenne titolare della cattedra di Arboricoltura e Selvicoltura presso la
Scuola Superiore Agraria dl Portici, ove svolse il suo magistero per un
ventennio. 6) Economia Le attività agricole impegnano il 13% della i
popolazione attiva. Le aziende a conduzione diretta sono circa 740; un paio
quelle con salariati. La coltivazione prevalente è quella cerealicola, che
assicura un modesto reddito. Importanti l'olivicoltura e la coltivazione di
frutta pregiata. Un decimo del territorio è coperto da prati e pascoli, che
consentono un discreto allevamento di ovini e caprini; gli altri allevamenti
di una certa rilevanza sono quelli di bovini e avicoli. L'artigianato,
soprattutto quello del legno, è assai diffuso e vanta un'antica tradizione.
Le botteghe e i laboratori artigiani sono più di un centinaio, vi sono
addette 250 persone, che rappresentano quasi il 40% delle forze di lavoro dei
settori produttivi non agricoli. Le attività manifatturiere sono una ventina:
alimentari, carpenteria e materiali d'arredamento e per la casa. Gli addetti
sono una cinquantina. Le imprese di costruzione sono una quarantina. Nel
commercio operano quasi 200 aziende, con circa 300 addetti. I servizi sono
rappresentati da una novantina di ditte; il comparto più consistente è quello
dei trasporti. Alla pubblica amministrazione sono addette circa 300 persone.
La percentuale dei disoccupati è allarmante, una delle peggiori del Materano.
La disoccupazione giovanile supera il 60% dei giovani in età da lavoro.
L'elevato numero di pensionati è il risultato di una progressiva emigrazione.
Il grado d'istruzione è abbastanza analogo a quello medio della provincia. Il
settore economico più dinamico è quello del commercio. (Dati forniti da
Regione Basilicata – Dipartimento attività produttive). 7) Manifestazioni ed eventi Ogni anno il 22, 23 e 24 settembre ha luogo la tradizionale Festa in onore di Sant'Innocenzo, santo patrono dell’abitato, mentre nei mesi di luglio ed agosto ha luogo “l’estate Grassanese”. GROTTOLE 1) Popolazione, Superficie,
Altitudine slm Comune di GROTTOLE, Regione Basilicata, Provincia di Matera Superficie: 115,88 Km2 Abitanti: 2.547 (Dato ISTAT, aggiornato al 2005) Altitudine: 481 m slm 2) Distanza dal Capoluogo e
percorso stradale Distanza dal capoluogo MATERA:
Km 36 Come arrivare: Da Potenza si
prende la S.S. 407 Basentana in direzione di Metaponto sino all’uscita Scalo
Salandra – Grottole. Da Matera bisogna percorrere la ex S.S. 7 Appia in
direzione di Metaponto–Potenza sino all’uscita per Miglionico e proseguire
sino a Grottole. 3) Cenni storici La storia di questo centro
civico ha origini remote, come confermano i ritrovamenti, in molti siti, di
tracce di insediamenti preistorici, greci e romani. Il suo nome deriva dalle
grotte che i primi abitanti scavarono in epoca antichissima(Kruptai in greco,
Cryptulae in latino). Grottole fece parte della VII Regione Metapontina,
colonizzata dai greci tra il XIII ed il XII secolo a.C.. Al tempo della
romanizzazione divenne un villaggio presidio ed una piccola stazione sulla
via Appia. Nell’851, quando i Longobardi divisero l’Italia in trentasei
ducati, il feudo di Grottole fu incorporato nel ducato di Salerno, all’epoca
dominato da Sichinulfo. Fu questi a far edificare il nucleo originario del
castello feudale. Nel 1035 passò sotto il dominio di Romano Materano,
comandante dell’esercito greco bizantino e nel 1706 il principato di Salerno
e, quindi, anche il feudo di Grottole passarono nelle mani di Roberto il
Guiscardo. Dal 1434 al 1500 il feudo di Grottole fu compreso nella proprietà
delle famiglie Orsini-Del Balzo e Zurlo-Pisciscelli, mentre dal 1547 al 1639
appartenne ai feudatari di casa Sances de Luna D’Aragona: In seguito fu dei
Caracciolo di Melissano, degli Spinelli di San Giorgio e, infine dal 1738,
dei Sanseverino di Bisignano. Solo nel 1874 alla morte di Luigi IV
Sanseverino di Bisignano, Grottole si liberò dell’ultimo feudatario. 4) Beni culturali,
artistici, storici, ambientali, … Interessante è il centro storico, d’impianto medioevale, con vicoli, viuzze tortuose e ripide e scorci pittoreschi con tipologie architettoniche indigene. Degni d’attenzione risultano i vari portali in pietra locale, con alcune maschere gorgoniche, come quello di Palazzo De Brizio, che sono vere testimonianze d’artigianato locale diffuso sino ai primi del Novecento sul territorio. Da segnalare anche la quattrocentesca Chiesa di San Rocco, già Santa Maria la Grotta perché il nucleo originario comprendeva una grotta sede di un’apparizione miracolosa, ancora visibile dietro l’altare maggiore. La facciata si presenta a doppia capanna con tre rosoni e varie sculture in pietra. L’interno a tre navate custodisce numerose tele del seicento. Il Castello, assai ben conservato, forse già fortezza al tempo dei Romani, fu fatto costruire, forse nell’851, dal principe longobardo Sichinulfo. In cima all’abitato troviamo la Chiesa Madre di Santa Maria Maggiore, donata nel Quattrocento ai frati domenicani predicatori. L’interno si presenta a tre navate, più il Cappellone del SS. Sacramento e custodisce diverse opere d’arte di pregio. Accanto alla chiesa ci sono i resti del convento dei domenicani, soppresso nel 1809 ed ora adibito ad abitazioni private. Da visitare anche la piccola Chiesa di San Pietro apostolo, risalente al XVII secolo che custodisce numerose tele del '600, ed i resti imponenti della Chiesa “Diruta”, luogo di culto cinquecentesco dedicato a S. Luca e a S. Giuliano. Ai margini dell’abitato troviamo, ormai in rovina, il Monastero dei Frati Cappuccini (1601), fondato per volere del re Filippo III, con chiostro a pianta quadrangolare ed arcate a tutto sesto. Mentre nell’ex feudo d’Altogianni, su un altopiano naturale incontaminato si erge il complesso monumentale del Santuario di S. Antonio abate, edificato sul finire del XIV dall'Ordine Ospedaliero degli Antoniani, con la sua piccola chiesa a due navate inserita in un complesso di fabbricati settecenteschi edificati su precedenti strutture medievali. Il Bosco Coste, a poca distanza
dal centro abitato, è prospiciente la Diga di San Giuliano e rappresenta una
zona ricca di vegetazione e di agevoli sentieri per le escursioni. 5) Personaggi illustri I più importanti sono: - Giovanni Battista Cecere, medico nato nel 1814, fu stimato
collaboratore di riviste scientifiche ed autore di un saggio sul materialismo
storico. Fu capo, insieme a Carlo Cecere (1807-1858), altro patriota della
rivoluzione partenopea, del movimento liberale e fondatore del Circolo
Costituzionale di Grottole; - Oronzo Spinazzola anch’egli attivista del movimento liberale; - Tommaso Antonio Andreucci: intellettuale, storico e saggista di
numerose pubblicazioni; - Don Silvestro De Querquis: Dottore in Sacra Teologia e Diritto
Canonico; - Don Tommaso Antonio Gigli (1772-1865): Padre Francescano dei Minori
Conventuali di San Lorenzo Maggiore di Napoli -
Laureato in Teologia ed autore nel 1827 dell’opera “Istituzioni di Logica e di Metafisica”. 6) Economia Questa comunità
dispone di buone risorse agricole e di una lunga tradizione artigiana.
I principali comparti dell’attività manifatturiera sono
l'agroalimentare, la plastica, la
fabbricazione di materiali per l'edilizia, la lavorazione del legno e la
carpenteria metallica. Una parte della popolazione addetta all'industria
lavora negli stabilimenti della Valbasento e nello stabilimento FIAT SATA di Melfi (PZ). Il commercio è rappresentato da alcune
ditte con addetti e l'artigianato tradizionale è essenzialmente legato alla
lavorazione dell'argilla. L'agricoltura
può contare su diverse aziende
coltivatrici dedite all’allevamento bovino ed ovino. Le colture
principali sono la cerealicola e l'olivicola. Il patrimonio zootecnico
rappresenta il 4-5% della provincia. Fra
i servizi vi è prevalenza di quelli a carattere professionale. Nelle
istituzioni lavorano all’incirca una sessantina di persone. Le peculiarità
della composizione socio-professionale è costituita dal lavoro autonomo e
dalla piccola impresa. 7) Manifestazioni ed eventi Sono numerose, in questo centro, le manifestazioni legate alla religiosità popolare. Ricordiamo il 3 maggio la festa del Crocifisso, il 15 agosto la festa dell’Assunta e fiera, il 16 agosto la grande festa tributata a San Rocco, patrono del paese. Inoltre il primo lunedì e martedì dopo la Pentecoste ha luogo al Santuario agreste di S. Antonio abate la festa in onore del Santo. In questa occasione giungono in pellegrinaggio, a piedi, al Santuario numerosi pellegrini da diversi centri vicini. Inoltre il 13-14 ottobre ha luogo in paese la tradizionale Fiera mercato di San Luca. Si annoverano altre manifestazioni quali la sfilata di Carnevale,
l’”Estate Grottolese”, nel periodo luglio agosto, con esibizioni musicali,
teatrali, culturali e cinematografiche.
IRSINA 1) Popolazione, Superficie,
Altitudine slm Comune IRSINA, Regione BASILICATA, Provincia di MATERA Superficie 270,00 Kmq Abitanti 5.564 (Dato Istat, aggiornato al 2005) Alt. 550 m slm 2) Distanza dal Capoluogo e
percorso stradale Distanza dal capoluogo Matera:
Matera 46 Km Come arrivare:, Da Bari SS 96
Bari-Potenza uscita Irsina; da Potenza bisogna prendere la SS 407 Basentana
uscita Vaglio-Tolve, al bivio con la SS 96 bis proseguire in direzione di
Irsina. 3) Cenni storici Antichissime sono le origini di questo abitato,
come ci testimoniano i numerosi reperti archeologici, vasi, monete
magnogreche e romane, armi, suppellettili, e cimeli vari di fattura italo
greca, ritrovati dentro e fuori il centro abitato. Della sua storia
medioevale si ha notizia a partire dall'895 d.C., anno in cui la città fu invasa e successivamente distrutta dai
Saraceni. Venne ricostruita dal Principe di Salerno Giovanni II e dopo la
morte di questi divenne teatro di sanguinose battaglie fra i Musulmani e i
Bizantini. Nel 1042 fu teatro di una grande battaglia tra gli eserciti bizantini
e quelli normanni, in seguito alla quale la città passò sotto il dominio
normanno. Nel 1123 papa Callisto II innalzò Irsina a sede vescovile, forse
anche per contrastare la presenza di una forte minoranza ortodosso-bizantina
che ancora esisteva nel paese. Nel 1133 Ruggero II rase al suolo l’abitato e
ne trucidò gli abitanti. Alterne e sanguinose vicende dinastiche interessano
questo centro abitato nel periodo Svevo, epoca in cui venne annesso alla
Contea di Andria per poi passare tra alterne vicende e dominazioni sotto
diversi potenti signori. Nel 1799 la cittadina aderì ai moti repubblicani
tanto che nel febbraio di quello stesso anno nella piazza di San Salvatore
venne piantato l’albero della libertà, ma ben presto le truppe sanfediste del
cardinale Ruffo spensero ogni speranza di cambiamento. L’arrivo dei francesi
nel 1806 segnò la fine del feudalesimo. Nel periodo post unitario anche
Irsina fu interessata dal fenomeno del brigantaggio. Un'ultima data che
contraddistinse la storia del paese il 6 febbraio 1895, con delibera del Consiglio Comunale, l’antico nome
dell’abitato, che era Montepeloso, venne mutato in Irsina. 4) Beni culturali,
artistici, storici, ambientali, … Il paesaggio che circonda
Irsina segue i colori delle stagioni e dei cicli produttivi, infatti, si
passa dal colore scuro della terra arata in autunno al verde dei campi
seminati a grano in primavera, per passare poi in estate dal giallo del grano
maturo al nero della paglia bruciata, per tornare nuovamente al marrone della
terra arata. Sull’alto di una collina si staglia l’abitato. Sono da visitare
il caratteristico centro storico con i suoi antichi portali di palazzi
nobiliari e stemmi di famiglia, con le numerose chiesette e soprattutto con
la Chiesa Cattedrale dedicata a S. Maria assunta ricostruita nel 1800
con annesso un campanile dell’ XI secolo che custodisce un ricco patrimonio
artistico ed una statua di pietra policroma rappresentante Sant’Eufemia,
Padrona della città, di recente attribuita al Mantegna. Inoltre sempre nel
centro storico si trova la chiesa di S. Francesco d’Assisi, ricavata
da un antico castello federiciano, che ha una splendida cripta decorata da
affreschi realizzati tra il XIV e XV secolo di scuola napoletana e giottesca.
Le particolarità del centro storico hanno fatto sì che nel 1997 l’attore e
regista Michele Placido decidesse di girare qui il suo film “Del perduto
amore”. Inoltre nel territorio comunale, a pochi chilometri dal centro
abitato, vi è un bosco demaniale di diversi ettari con un allevamento
di daini. 5) Personaggi illustri Pasquale Verrone, letterario; Pietro Vermerio, storico; Domenico Maugieri,
giureconsulto; Vito caravelli, matematico; Pier Vincenzo De Luca,
letterario. 6) Economia Ha un'economia in larga parte basata sulle
coltivazioni agricole, che impegnano il 26% della popolazione attiva. Le
aziende a conduzione diretta sono oltre un migliaio; quelle con salariati,
una decina. La coltivazione prevalente è quella cerealicola, che assicura un
fatturato di circa 30 miliardi. Da alcuni anni è iniziata la sperimentazione
della coltivazione del lino (una ventina d'ettari). Le aziende zootecniche
sono una trentina: bovini e ovini. L'artigianato è assai diffuso: rappresenta
il 36% delle imprese. Le attività manifatturiere più importanti sono costituite
da piccole ditte metalmeccaniche (con una cinquantina d'addetti), alimentari
(una trentina), dell'abbigliamento (25 addetti); del legno e del mobile
(quasi 30 addetti). Le aziende che producono materiali per le costruzioni
sono 5 (di cui una società di capitali). Le imprese di costruzione sono una
quarantina, presso le quali è impiegato il 15% della popolazione attiva. Nel
commercio operano circa 100 aziende. I servizi sono rappresentati da una
cinquantina d'imprese. Il settore più consistente è quello dei trasporti:
circa 20 ditte e una trentina d'addetti. Nella pubblica amministrazione
lavora il 20% della popolazione. La percentuale dei disoccupati è al di sopra
della media provinciale. Il tasso di ricambio fra le imprese è abbastanza
bilanciato. La struttura sociale evidenzia una relativamente alta incidenza
di casalinghe e pensionati. Il grado d'istruzione è caratterizzato da
un'ottima incidenza di laureati (Dati forniti da Regione Basilicata –
Dipartimento attività produttive). 7) Manifestazioni ed eventi Da segnalare la tradizionale
festa Patronale di S. Eufemia e Maria SS. Madre della Divina Provvidenza che
ha luogo dal 14 al 17 settembre, che ogni anno attira numerosi visitatori per
ammirare la caratteristica galleria di luminarie, i fuochi pirotecnici e la
tradizionale processione lungo le strade del paese. SALANDRA 1) Popolazione, Superficie, Altitudine slm Regione BASILICATA Provincia di
MATERA Superficie 77,00 Kmq Abitanti 3.175 ( Dato ISTAT aggiornato al 2005) Altitudine 598 mt/slm 2) Distanza dal Capoluogo e percorso stradale Distanza dal capoluogo MATERA:
Km 51 Come arrivare :
3) cenni storici La storia di Salandra è molto
antica: le numerose necropoli rinvenute durante gli scavi archeologici
autorizzati e non hanno dato alla luce tombe e reperti storico-artistici del
VII-VI-V sec. a.C., che provano la cultura derivante dalla civiltà greca,
etrusca ed enotria. l’origine di SALANDRA è probabilmente di origine Greca con il nome ACHALANDRO derivato dall’essere stato edificato in prossimità
del nota via fluviale della Salandrella. Dopo il 1000 fu dominio
Normanno che la resero fortezza inespugnabile.Dal 1542 Salandra divenne feudo
di famiglie come i principi Sanseverino che cedettero successivamente per
14.500 DUCATI ai Signori REVERTERA famiglia che ottenne da Papa Paolo III l’ autorizzazione a edificare il Convento dei Padri
Riformatori di Salandra.Dove si formò il poeta Padre Sarafino da Salandra autore del celebre “ADAMO CADUTO”.Nel
1852 Salandra si imbatte anche nel fenomeno del Brigantaggio,con l’assalto
del brigante Crocco e i suoi uomini. 4) Beni culturali e artistici Oggi l’antico
convento dei Padri Riformati è diventato sede del palazzo comunale. Il
portale settecentesco della chiesa annessa è stato abbellito, con due leoni
romanici in pietra. Al suo interno, sull’altare maggiore, il polittico di Antonio
Stabile da Potenza. Nella parte alta del paese si conserva ancora il primo
nucleo medioevale, con il Castello e l’antica Chiesa L’arte del paese è molto ricca
:vi sono edificate ben sette chiese di epoche varie come la chiesa di Sant’ Antonio che certamente e la più
importante ,in essa tele, affereschi, e statue del 500& 600,sono capolavori
che vanno visitati insieme al suo centro storico con la torre di
avvistamento,e il museo dedicato a Padre Serafino da Salandra.. 5) Personaggi illustri Padre Serafino da Salandra (1595-1656), Definitore di
tutta la provincia di Basilicata, custode dell’ordine dei Riformati,
letterato e poeta di fama. Autore della tragedia sacra in cinque atti,
l’Adamo Caduto, che Francesco Zigari da Paola, nel 1832, indicava tra le
fonti del Paradiso perduto di Milton (tesi questa, riconfermata, circa un
secolo dopo, dallo studioso Norman Douglas e non del tutto peregrina se si
pensa che Milton e Padre Serafino frequentavano abitualmente a Napoli la casa
del marchese Manso). Tra quelli che seguirono Garibaldi una coraggiosa donna, la
patriota Chiara Patanella. Che
confluirono nella Brigata Lucana. Il patriota Celerino
Spaziante, catturato dai briganti mentre cercava di porre in salvo le
donne della sua famiglia, fu trucidato in questa occasione Francesco
Revertera, luogotenente
della Regia camera. Medico degli
anni ‘50 Don Nicola Giocoli 6) economia Una delle risorse
principale è quella agro-pastorale, ma rimane piuttosto precaria e sempre
soggetta alla piaga dell'emigrazione. Le colture agricole prevalenti sono i
cereali e gli ulivi, seguono le foraggiere e la vitivinicoltura. Gli
agricoltori sono poco più di 10, il 30% dei quali possiede allevamenti di
ovini, suini, bovini ed equini. Solo tre delle aziende è attrezzata
meccanicamente in modo completo. Buona parte dell'occupazione e del reddito
cittadino è assicurata dalla pubblica amministrazione e dalle pensioni,e
dalla presenza di quattro grosse
imprese che occupano circa 200 persone. Nell'arco degli ultimi dieci anni
l'occupazione ha subito un calo del 20% soprattutto giovanile e di Cultura
Elevata. Oltre all'agricoltura, gli altri rami che hanno perso posti di
lavoro sono il commercio e i servizi. Questi ultimi, contrariamente alla
tendenza regionale, hanno registrato la chiusura di 5 ditte individuali e la
perdita di una decina di posti di lavoro. Le attività Industriali hanno avuto
un timido incremento nei comparti delle confezioni, chimica e tessile e della
carpenteria metallica. Nel commercio ci sono complessivamente 7 aziende,
delle quali qualche ristorante e numerosi dettaglianti. I servizi sono
costituiti da qualche autotrasportatore e da studi professionali. La
struttura sociale è costituita da pensionati e lavoratori dipendenti, fra i
quali è molto bassa l'incidenza della manodopera femminile. La composizione
per titolo di studio è largamente contrassegnata dal semianalfabetismo, anche
se è cresciuta la percentuale dei diplomati. 7) Manifestazioni popolari Le tradizioni locali sono
molteplici il 17 Agosto viene festeggiato il Santo Patrono SAN ROCCO,con una
solenne processione ,e soprattutto l’ultima domenica di Maggio la festa della
Madonna del Monte in aperta
campagna con la partecipazione massiccia dei paesi limitrofi.Il programma
civile e poi arricchito con l’Agosto
Salandrese per rallegrare i turisti che arrivano in questo periodo.Le
risorse Turistiche sono numerosi con la presenza di strutture alberghiere e
agriturismo dove si possono gustare i prodotti tipici e locali, tra i
prodotti tipici vanno ricordati gli “Marrcid” (involtino di interiora di
agnello speziati e farciti con aglio, peperoncino e alloro) e l’Olio
“maiatica” di Salandra Da ricordare che il bosco è
attrezzato per il trekking ,e si possono fare gite a cavallo,per amanti della
velocità vi sono piste di GO KART e MOTO GROSS,Campi di Minigolf e
attrezzature sportive varie. Da ricordare la manifestazione
della Via Crucis tutti i
sabato santo ,con la partecipazione di 100 figuranti . STIGLIANO 1) Popolazione, Superficie, Altitudine slm Regione BASILICATA, Provincia
di MATERA Superficie 23000
Kmq Abitanti 5.345 ( Dato ISTAT aggiornato al 2005) Alt. 909 mt/slm 2) Distanza dal Capoluogo e percorso stradale Distanza dal capoluogo MATERA:
Km 93 Come arrivare Da Taranto S.S. 106 Jonica –
S.S. 597 Val d’Agri - Bivo Stigliano Da Napoli autostrada
Napoli-Reggio Calabria uscita Sicignano, proseguire per Potenza e per
Metaponto uscita Bivio Accettura – Gallipoli Cognato – Stigliano Da Matera Strada Statale
Basentana – Uscita Pisticci – Craco Peschiera - Stigliano 3) Cenni storici Stigliano risale all’epoca dei
primi abitatori della Lucania: i Lucani. Questi venuti a contatto con
gli abitanti della Magma Grecia, ne risentirono il benefico influsso e furono
ingentiliti nel costume e nel carattere. Stigliano sarebbe una forma
aferetica di Ostigliano (dal gentilizio Hostilius, cognome comune all’epoca
dell’antica Roma fino a risalire agli anni 249-251 d.C. in cui visse
l’imperatore Caius Vibius Hostiglianus Tessius Quintus figlio di Troiano
Decio). Caduto l’impero romano,
Stigliano fu invasa da Goti ai quali successero i Longobardi. Nel secolo XI Stigliano faceva
parte del Principato di Salerno. Fu feudo dei Della Marra e poi
dei Carafa e dal 1556 al 1638 l’erede dei Carafa sposò Don Ramiro de Gusman
duca di Medina e viceré di Napoli che eresse Stigliano a primo capoluogo
della Basilicata. Nel 1656 fu violentemente
colpito dalla peste e subito dopo quasi completamente raso al suolo dal
violentissimo terremoto. In seguito passo al principato della potentissima famiglia dei
Colonna. 4) Beni culturali e artistici Da visitare:
5) Personaggi illustri
6) Economia Le attività agricole impegnano il 10% della
popolazione attiva. Le aziende sono complessivamente 1350 circa di cui 1160
circa a conduzione esclusivamente familiare, mentre, la restante parte con
salariati fissi o con lavoratori stagionali. La coltivazione prevalente è
quella cerealicola, che assicura un modesto reddito. Importanti
l'olivicoltura e la coltivazione di frutta pregiata. Molta superficie è
destinata a pascolo, ciò consente di avere una patrimonio di allevamento
ovi-caprino di notevole rilievo (circa 35.000 capi). L'artigianato,
soprattutto quello del legno e del ferro, è assai diffuso e vanta un'antica
tradizione. Alla pubblica amministrazione sono addette circa 350 persone. La
percentuale dei disoccupati è allarmante, una delle peggiori del Materano. La
disoccupazione giovanile supera il 60% dei giovani in età da lavoro.
L'elevato numero di pensionati è il risultato di una progressiva emigrazione.
Il grado d'istruzione è abbastanza analogo a quello medio della provincia. 7) Manifestazioni ed eventi Manifestazioni importanti sono:
Va affermato che a tutt’oggi il
patrimonio culturale in oggetto è realmente conosciuto ed apprezzato solo da
una piccolissima parte della popolazione adulta quantizzabile attorno al 15%
ma soprattutto non opportunamente fruito e utilizzato come strumento
didattico-formativo dalla scuola. Ottima l’attività artigianale
della pietra e del ferro. Tra i prodotti tipici vanno
ricordati la “salciccia” e la
“soppressata” e nel periodo di carnevale la famosa “rafanata”; TRICARICO 1) Popolazione, Superficie, Altitudine slm Comune di TRICARICO, Regione
BASILICATA, Provincia di MATERA Superficie 179,9 Kmq Abitanti 6.115 ( Dato ISTAT aggiornato al 2005) Alt. 698 mt/slm 2) Distanza dal Capoluogo e percorso stradale Distanza dal capoluogo POTENZA:
Km 45 Come arrivare Da POTENZA S.S 407 BASENTANA
direzione METAPONTO uscita GARAGUSO-GRASSANO-TRICARICO. 3) Cenni storici Tricarico è un centro agricolo
sito nel cuore della Basilicata. Secondo alcuni studiosi il toponimo potrebbe
derivare da varie ipotesi, si parla che il nome ricorda le tre alture su cui
e sorta oppure che sarebbe il terzo luogo ricostruito o la terza città dopo
il nucleo primitivo di Civita di Tricarico o di Serra del Cedro. Dopo la non certezza del nome
anche l’attestazione della nascita di Tricarico non è certa, ma di certo, nel
‘849 fu una cittadina Longobarda, inclusa nel Gastaldato di Salerno, divenne
poi Kastron (città fortificata) dei Bizantini fino al 1048, allorquando fu
occupata dai Normanni, che la inclusero nel ducato di Puglia e Calabria e
Roberto il Guiscardo vi fece il suo ingresso nel 1080. Rientrante dapprima
nella contea di Montescaglioso, divenne Contea autonoma nel 1143 e
impomatante sede di Comestabilia. Il suo primo conte fu Gosfrido seguito da
Ruggiero e da suo figlio Giacomo di Sanseverino famiglia che avrebbe dominato
Tricarico fino all’inizio del XVII secolo. Il paese seguì le vicissitudini delle famiglie dei Pignatelli
duca di Bisaccia, dei Ferrero ed infine dei Revertera duchi della Salandra,
fino al 1806, anno dell’abolizione dei diritti feudali. 4) Beni culturali e artistici Va affermato che a tutt’oggi il
patrimonio culturale in oggetto è realmente conosciuto ed apprezzato solo in parte
del pacchetto turistico in Basilicata quantizzabile attorno al 40/50% ma
soprattutto non opportunamente fruito e utilizzato come strumento didattico- 5) Personaggi illustri Tra i personaggi illustri di
Tricarico ricordiamo Rocco Scotellaro il “Sindaco e Poeta della libertà
contadina”; Don Pancrazio Toscano e il suo operato per i poveri; Mons.
Raffaello delle Nocche il più importante vescovo della diocesi di Tricarico;
da non dimenticare tutti gli esponenti delle principali famiglie che hanno
costruito la storia di Tricarico. 6) Economia Identificare il turismo come un sistema di valorizzazione delle
risorse del territorio, con particolare riferimento ai beni ambientali e
culturali, significa avere idee non riduttive e sicuramente percorribili per
un corretto e virtuoso sviluppo (non solo economico ma anche e soprattutto
sociale) di tantissime realtà. Tricarico offre una
straordinaria quantità di palazzi signorili medioevali, conventi che
testimoniano la presenza di circa trenta ordini tra suore e monaci; ed in
fine la straordinaria presenza di civiltà che hanno dato un lunghissimo
periodo di fiorente attività nell’arte della guerra, vedi i Normanni, Arabi,
Longobardi, Bizantini. Lo spazio ad esso riservato nelle economie
locali, specie in aree poco note, non può prescindere da un efficiente
funzionamento del sistema della società civile, anche perché l’attuale vita
socio-economica si fonda su piccolo ed isolato artigianato, altissima
popolazioni basata su assistenzialismo pensionistico, pochi uffici pubblici commercio locale e attività agropastorali 7) Manifestazioni ed eventi Manifestazioni importanti sono
la Festa Patronale Di S. Pancrazio (12 maggio) la festa della Madonna del
Carmelo (16 Luglio) la festa di S. Antonio (13 Giugno) e quella di S. Antonio
Abate a cui e legata la tradizione del Carnevale di Tricarico il (17 gennaio)
durante l’arco dell’anno feste e sagre promuovono il mangiare genuino
(frzull, cafatidd e laanidd, sauzezz, cutturid e gnummridd,) pasta fatta in
casa, salame tricaricese, pecora cotta e involtini ed ancora fave,
finocchietti, formaggi e pecorini accompagnati da vino malvasia di malcanale
e “culatammorr” da non trascurare dolci e grappini paesani, fanno della
cucina Tricaricese condimenti di piatti particolarmente elaborati. SITUAZIONE ATTUALE
Dalla descrizione dei comuni
coinvolti nel Progetto si comprende come siamo di fronte ad un tessuto
sociale ed economico assai impoverito, pur in presenza di una realtà
territoriale abbastanza ricca di tradizioni e dalle grandi potenzialità
turistiche, che ha conservato un territorio con una notevole bio-diversità e
con numerosi insediamenti ed impianti urbanistici di grande interesse
storico–artistico e culturale. Un territorio che accanto a dei PUNTI DI FORZA
generali (l’ambiente, la natura, i paesaggi) possiede anche dei luoghi assai
suggestivi che meriterebbero certamente una maggiore valorizzazione, tra cui
segnaliamo:
Ma, pur in presenza di una
situazione, potenzialmente ottimale, attualmente vi è una grande difficoltà a
far conoscere e valorizzare questo patrimonio a causa di numerose carenze
organizzative e soprattutto per varie problematiche socio-culturali. Questi
PUNTI DI DEBOLEZZA, comuni a tutte e otto le summenzionate realtà
territoriali, sono: - la scarsa conoscenza e
fruibilità del patrimonio culturale da parte dei residenti e non. Infatti
il primo scoglio contro cui va a scontrarsi una qualsiasi azione di
valorizzazione del patrimonio turistico e culturale locale è la scarsa
conoscenza del valore e delle potenzialità di questo presso la cittadinanza.
Ciò fa sì che il patrimonio locale sia realmente conosciuto ed apprezzato
solo da una piccola parte della popolazione residente, quantizzabile
mediamente intorno al 30%, percentuale che scende ancor di più tra le giovani
generazioni, dove solo il 15% conosce il proprio territorio. Conoscenza che,
al di là dei confini comunali, è davvero minima (circa il 5%). Pertanto se si
vuole far diventare questo patrimonio culturale una risorsa per la comunità
bisogna prioritariamente puntare a realizzare localmente una forte campagna
che porti alla riscoperta delle ricchezze culturali, storiche e naturalistiche di ogni centro abitato.
Solo in questo modo si può realisticamente pensare di salvaguardarlo dalla
distruzione e dall’abbandono ed al tempo stesso creare le premesse per una
sua fruizione locale e soprattutto esterna. Per far ciò essenziale diventa la
realizzazione di un’azione di catalogazione dei “Beni da rivalutare” e la
raccolta di tutte quelle informazioni storico, naturalistico ed
antropologiche utili a far comprendere l’importanza del bene stesso “nel
fruire della storia umana e sociale”. Inoltre la scarsa conoscenza delle
potenzialità del territorio ha determinato presso i Comuni e l’Ente Regione
una carenza di produzione di materiale promozionale e di azioni promozionali
relative a ognuno di queste realtà. Basti pensare che molte delle
informazioni turistiche diffuse dall’APT su queste realtà non sono state
sottoposte a verifiche e ad aggiornamenti da circa 10 anni. Un cambiamento di
rotta è possibile, lavorando di concerto con i vari enti di promozione e
programmazione turistica. Altro punto da affrontare è la scarsa fruibilità di
questo patrimonio da parte dei residenti che è dovuta a varie problematiche
(proprietà privata del bene, inagibilità per mancanza di custodi, etc..) che
andrebbero individuate nel dettaglio per essere affrontate e risolte; - la presenza di
un’insufficiente offerta alberghiera ed extralberghiera. Questa
situazione di svantaggio, tutto sommato, è consequenziale alla mancanza di
conoscenza e fruizione turistica delle realtà in oggetto. Inoltre le pur modeste strutture ricettive
presenti hanno un utilizzo assai modesto, mediamente intorno al 30%, cosa che
scoraggia a breve la possibilità di un loro incremento. Attualmente le
strutture presenti in questa area sono limitate sia nella tipologia che nei
posti letto disponibili, come ci permette di comprendere chiaramente il
grafico che segue. - Scarsa viabilità.
Molti comuni hanno una sola strada di accesso (Salandra e Calciano) per
raggiungere l’abitato; sconnesse e poco percorribili le strade interpoderali
interne. - Problemi di
telecomunicazione. Non tutti i Comuni sono serviti da linea ADSL per
velocizzare i collegamenti in Internet; la telefonia mobile difetta di
copertura di rete in diverse aree dell’entroterra materna (Calciano,
Salandra, Accettura, Stigliano); per la rete di telefonia fissa alcuni
comuni, come Salandra, sono ancora allacciati a rete analogica. - Spopolamento
continuo verso città in cerca di lavoro soprattutto da parte di giovani
con repentino abbandono delle proprie case e di conseguenza impoverimento
dell’economia locale. - Mancanza di
scuole superiori. Ad eccezione di Tricarico, Grassano e Stigliano, gli
altri centri non dispongono di scuole superiori. Con l’impiego dei volontari del
S.C.N. è stato fatto un sondaggio ai residenti di tutte le fasce d’età dei
comuni interessati al Progetto e, successivamente, attraverso gli Enti
preposti (Comune, Uffici ed Enti Turistici) è stato possibile conoscere,
nell’ultimo triennio, le presenze turistiche in tutto il territorio. In generale su n. 300 persone
intervistate risulta che la conoscenza dei siti archeologici presenti è
all’incirca del 30%. Concludendo, si può affermare
che allo stato la conoscenza
turistico – culturale del territorio locale da parte della popolazione e dei
flussi turistici in generale risulta essere molto scarsa ed è nostro
obiettivo raggiungere un livello sufficiente di conoscenza da parte della
popolazione, soprattutto da parte dei giovani, attraverso strumenti che
rendano visibili e fruibili i beni del territorio. Tale politica verrà
attuata attraverso la cooperazione con le altre realtà associative e
istituzionali presenti sul territorio cercando di coinvolgere gli operatori
turistici presenti e stimolando la voglia ad investire in nuovi soggetti. Come su detto la conoscenza storica e culturale
del territorio è frammentata, le Pro
Loco, in quest’ottica, hanno
l’obiettivo di incrementare la conoscenza nel territorio e da anni sono ormai
impegnate nella realizzazione di materiale cartaceo di divulgazione
storico-culturale nonché nella realizzazione di eventi e manifestazioni con
lo scopo di conservare e divulgare le
tradizioni storiche e soprattutto la gastronomia locale, nonché la
cultura contadina. Conoscenza
e Fruibilità del patrimonio culturale da parte dei residenti
Dati forniti dall’Azienda di Promozione Turistica di
Basilicata nell’anno 2005 Per quanto riguarda i “non
residenti”, considerato l’attuale sistema organizzativo di servizio e di
ricettività, le potenziali presenze annuali sono stimate, paese per paese,
in:
Allo stato, nell’ultimo
triennio , da informazioni assunte da Enti ed Uffici turistici periferici,
mediamente le presenze dei “non residenti” risultano:
Da una verifica presso le Sovrintendenze, i Comuni
e l’Ente Regione si sono evidenziate, per i siti archeologici e le bellezze
artistiche del territorio, carenze di catalogazione ma, soprattutto, di
materiale promozionale ed azioni promozionali. I dati rilevati, in
percentuale, sono stati riportati nella sottostante tabella e successivo
grafico.
L’ultimo aspetto riguarda la ricettività
alberghiera. Nei centri in generale la
Ricettività è assicurata dalla presenza (Bed and Breakfast, Agriturismo, Case
per ferie, Case per vacanze, Country House, …). Vengono riportati le
strutture in tal senso censite:
Obiettivi Generali
Scopo del seguente Progetto è quello
di promuovere, con il coinvolgimento di Enti, Associazioni, Operatori
Turistici locali, etc …, la conoscenza e la fruizione dei beni culturali,
artistici e paesaggistici del territorio da parte degli abitanti e dei
visitatori, turisti, studiosi. Promuovere, altresì ,
unitamente agli Enti preposti ed alle Associazioni di categoria, il
miglioramento quantitativo e qualitativo dell’offerta complessiva
alberghiera. Sollecitare, con particolare
riguardo ai centri “minori”, lo sviluppo di forme innovative ricettive,
quali: agriturismo, bed and breakfast, case per
ferie, affittacamere, case rurali, …. Quanto sopra darà certamente un
notevole impulso alla crescita socio–culturale, ma soprattutto economica del
territorio. Obiettivi Specifici
Le azioni principali del
Progetto saranno, nello specifico, tese a: a)
effettuare una ricerca, catalogazione dei beni
presenti sul territorio; b)
sensibilizzare i residenti , in particolare i giovani
(anche attraverso la raccolta di testimonianze degli “anziani”), nel
riscoprire e valorizzare le risorse culturali, artistiche, paesaggistiche,
artigianali, folcloristiche, gastronomiche; c)
progettare e realizzare interventi di supporto alle
diverse realtà coinvolte nel Progetto per favorirne una maggiore fruizione; d)
favorire e supportare la realizzazione di eventi
culturali; e)
operare a fianco delle pubbliche amministrazioni in
termini d’attenzione alla problematiche territoriali; f)
coinvolgere le Scuole di ogni ordine e grado,
attraverso visite, incontri, mostre, etc, al fine di favorire l’interesse dei
giovani e giovanissimi verso il proprio territorio, ma anche incrementare e
fortificare il “senso di appartenenza” di ognuno verso la propria comunità
prima, e quella regionale e nazionale poi; Obiettivo, questo, di fondamentale importanza perché permette al cittadino di riannodare i fili col passato ( ritorno al passato ) e non perdere le proprie radici, la propria identità. L’obiettivo finale del Progetto
, in termini numerici, è quello di elevare almeno del 20% i dati di partenza;
così come da tabelle e grafici che seguono in cui vengono comparati gli
Indicatori di Partenza con quelli di Arrivo.
Conoscenza e fruibilità culturale da
parte dei residenti |
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Presenze, nel territorio
dei “non residenti”
Catalogazione e
promozione dei siti e bellezze artistiche
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|
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Il progetto vuole cercare di uniformare l’intervento
di tutela e valorizzazione dei beni Culturali locali in senso lato, con la
consapevolezza che quest'azione, mirata soprattutto verso quei beni che sono
a rischio di ridimensionamento, abbandono o addirittura distruzione. Tutto
ciò sarà possibile grazie all’utilizzazione degli strumenti che saranno messi
a disposizione dalla Pro Loco e dall'UNPLI nelle sue varie articolazioni
(Nazionale, Regionale e Provinciale o d’area) e con le relative risorse
umane, strumentali ed economiche sempre messe a disposizione dalla Pro Loco e
dall'UNPLI, i volontari del servizio civile saranno impegnati in attività di
ricerca, catalogazione e gestione di un punto informativo I.A.T. (peraltro
previsto dalla recente Legge 29 Marzo 2001 n° 135 e specificato nel DPCM 13
Settembre 2002 G.U. n° 225 del 25/09/2002).
Tra le alte cose si prevedono
le seguenti principali attività:
A tale riguardo tutti i volontari
in servizio civile selezionati, avranno modo di approfondire conoscenze sia
con esperti dell’Ente che con professionisti esterni. Sono previsti, infatti,
stage formativo-informativi con esperti nel campo dei Beni Culturali,
dell’Ambiente, della Società per permettere l’acquisizione dei Valori e dei
Saperi come previsto dalla CARTA ETICA (solidarietà verso gli svantaggiati,
coinvolgimento e partecipazione alla vita sociale della comunità, crescita
del rapporto comunità, scuola, Enti pubblici e associazioni etc). Sono
previsti, inoltre, degli incontri periodici anche con le suddette strutture
UNPLI per meglio far conoscere l'organizzazione e gli scopi che essa si
prefigge, ma anche per verificare opportunità occupazionali legate al settore
che, come noto, è in forte sviluppo. E’ appena il caso di rilevare che
saranno pienamente garantite le presenze fisiche e professionali
dell’Operatore Locale di Progetto, del Presidente della Pro Loco, dei
Componenti il Consiglio d’Amministrazione e dei Soci che si affiancheranno a
figure di alto livello professionale sia del territorio che fornite
dall’UNPLI.
I volontari saranno impiegati,
come detto, a fianco di persone esperte che permetteranno loro di “imparare
facendo” in modo da adempiere gli impegni della Carta Etica e permettere la
massima valorizzazione delle risorse personali di ciascuno di loro. Nelle
linee generali saranno impegnati per raggiungere i fini del progetto e,
quindi, pienamente coinvolti nelle diverse fasi operative predette; infatti
uno degli scopi principali dovrà essere quello di realizzare iniziative di
solidarietà sociale e di recupero delle emergenze del territorio mirando, in
prima analisi, alla eliminazione di eventuali sacche di emarginazione. Dopo un'indagine
preliminare sulle emergenze individuate, si procederà ad una prima selezione
per individuare su quali sia possibile intervenire con sufficiente certezza
di risultati positivi.Si ricercano i responsabili della gestione e/o dell'uso
del bene e si riscontrano i dati catastali, anagrafici e quant'altro
documentato. In sintesi, anche per permettere ai soggetti locali di
beneficiare fin dalle prime fasi dei fini del progetto, si realizzeranno
degli incontri di informazione per definire strategie e migliorare gli
interventi Per quanto attiene le manifestazioni e gli eventi si procederà ad
una verifica delle programmazioni precedenti e individuando le opzioni
migliorative o comunque integrative, finalizzando il tutto ad un idoneo
coinvolgimento dei giovani prima e delle Istituzioni e delle Associazioni
poi, non escludendo gli operatori economici. I giovani del servizio civile
saranno un elemento necessario per il monitoraggio e la gestione delle
problematiche individuate. Con il supporto soprattutto dell'Operatore Locale,
svilupperanno incontri con le figure responsabili della gestione, o della
proprietà dei beni e dei servizi oggetto di intervento, ma anche con gli Enti
e le Associazioni. Il loro sarà un ruolo di rilevazione, raccolta ed analisi
dei dati e, con un guidato uso di questionari o di interviste dirette,
cercheranno di raccogliere idee, suggerimenti, disponibilità e tutto quanto
occorrente per meglio realizzare gli obiettivi. |
16 |
0 |
16 |
0 |
1400 CON 12 ORE SETTIMANALI
OBBLIGATORIE |
6 |
Flessibilità
oraria, lavoro Festivo, disponibilità a viaggiare e a dimorare fuori sede |
N. |
Ente presso il quale si realizza il progetto ed a cui
indirizzare le domande |
Comune |
Indirizzo |
Cod. ident. Sede |
N. vol. per sede |
Telefono sede |
Fax Sede |
Personale di riferimento |
Nominativi degli Operatori Locali di Progetto |
||
Cognome e nome |
Data di nascita |
C.F. |
|||||||||
1 |
PRO LOCO |
CALCIANO |
CORSO UMBERTO I°, 50 |
512 |
2 |
0835/672409 |
0835/672409 |
GERMANO PIETRO |
MILICI GAETANO |
27/03/50 |
MLCGNG50C27B391P |
2 |
PRO LOCO |
ACCETTURA |
VIA ROMA,13 |
29757 |
2 |
0835/675292 |
0835/675292 |
PILIERO DOMENICO |
DE FINA ROCCO |
25/05/49 |
DFNRCC49E25A017N |
3 |
PRO LOCO |
GRASSANO |
VIA MERIDIONALE, 85 |
165 |
2 |
0835/527679 |
0835/527679 |
CALABRESE ANDREA |
CALABRESE ANDREA |
01/08/51 |
CLBNDR51MO1E147G |
4 |
PRO LOCO |
GROTTOLE |
CORSO GARIBALDI, 3 |
7794 |
2 |
0835/758859 |
0835/758859 |
BRINDISI GIOVANNI |
BRINDISI GIOVANNI |
29/04/53 |
BRNGNN53D29G942C |
5 |
PRO LOCO |
IRSINA |
CORSO MATTEOTTI, 18 |
513 |
2 |
0835/629084 |
0835/629084 |
GARZONE CLEMENTE |
COLASUONNO ANTONIO |
02/01/71 |
CLSNTN71A02E326Q |
6 |
PRO LOCO |
SALANDRA |
CORSO DANTE, 1 |
38868 |
2 |
0835/679935 |
0835/673013 |
LA BATTAGLIA MICHELE |
QUERCIUOLA MARIA |
30/01/69 |
QRCMRA69A70H687Y |
7 |
PRO LOCO |
STIGLIANO |
VIA CILENTO, 2 |
23647 |
2 |
0835/566053 |
0835/566053 |
ANGERAME LUIGI |
ANGERAME LUIGI |
10/06/54 |
NGRLGU54H10I954D |
8 |
PRO LOCO |
TRICARICO |
LARGO S. CROCE, 23 |
|
2 |
0835/728073 |
0835/724421 |
NACUCCHIO LUIGI |
NACUCCHIO LUIGI |
13/08/72 |
NCC LGU 72M13 L 418C |
N. |
Ente presso il quale si realizza il progetto ed a cui
indirizzare le domande |
Comune |
Indirizzo |
Cod. ident. Sede |
N. vol. per sede |
TUTOR |
RESP. LOCALI ENTE ACC. |
||||
Cognome e nome |
Data di nascita |
C.F. |
Cognome e nome |
Data di nascita |
C.F. |
||||||
1 |
PRO LOCO |
CALCIANO |
CORSO UMBERTO I°, 50 |
512 |
2 |
GERMANO PIETRO |
01/09/52 |
GRMPTR52P01L418Y |
PINCA ANTONIO VITO |
17/01/49 |
PNCCNNV49A17D513G |
2 |
PRO LOCO |
ACCETTURA |
VIA ROMA,13 |
29757 |
2 |
GERMANO PIETRO |
01/09/52 |
GRMPTR52P01L418Y |
PINCA ANTONIO VITO |
17/01/49 |
PNCCNNV49A17D513G |
3 |
PRO LOCO |
GRASSANO |
VIA MERIDIONALE, 85 |
165 |
2 |
GERMANO PIETRO |
01/09/52 |
GRMPTR52P01L418Y |
PINCA ANTONIO VITO |
17/01/49 |
PNCCNNV49A17D513G |
4 |
PRO LOCO |
GROTTOLE |
CORSO GARIBALDI, 3 |
7794 |
2 |
GERMANO PIETRO |
01/09/52 |
GRMPTR52P01L418Y |
PINCA ANTONIO VITO |
17/01/49 |
PNCCNNV49A17D513G |
5 |
PRO LOCO |
IRSINA |
CORSO MATTEOTTI, 18 |
513 |
2 |
GERMANO PIETRO |
01/09/52 |
GRMPTR52P01L418Y |
PINCA ANTONIO VITO |
17/01/49 |
PNCCNNV49A17D513G |
6 |
PRO LOCO |
SALANDRA |
CORSO DANTE,1 |
38868 |
2 |
GERMANO PIETRO |
01/09/52 |
GRMPTR52P01L418Y |
PINCA ANTONIO VITO |
17/01/49 |
PNCCNNV49A17D513G |
7 |
PRO LOCO |
STIGLIANO |
VIA CILENTO, 2 |
23647 |
2 |
GERMANO PIETRO |
01/09/52 |
GRMPTR52P01L418Y |
PINCA ANTONIO VITO |
17/01/49 |
PNCCNNV49A17D513G |
8 |
PRO LOCO |
TRICARICO |
LARGO S. CROCE, 23 |
|
2 |
GERMANO PIETRO |
01/09/52 |
GRMPTR52P01L418Y |
PINCA ANTONIO VITO |
17/01/49 |
PNCCNNV49A17D513G |
Con sito internet, stampa
quotidiana locale, affissione presso enti locali e amministrazioni pubbliche,
radio e tv locali, rivista nazionale Unpli “L’Arcobaleno”; Riviste e
periodici dei Comitati Regionali e Pro Loco; Newsletter. |
Come Determinazione 30
Maggio 2002 dell’Ufficio per il Volontariato Civile |
SI |
|
UNPLI NAZIONALE
NZ01922 |
COME DA PIANO DI MONITORAGGIO UNPLI
NAZIONALE NZ01922, VERIFICATO
DALL’UFFICIO IN SEDE DI ACCREDITAMENTO |
SI |
|
UNPLI NAZIONALE
NZ01922 |
DIPLOMA DI MATURITÀ |
Tutte le
strutture periferiche dell’UNPLI (PRO LOCO, COMITATI ETC) e i Comuni
interessati, hanno investito risorse economiche adeguate a sostenere e qualificare
la progettazione, la gestione e soprattutto la formazione specifica
dei volontari per il Servizio Civile. Nella specie si rappresenta l’investimento sottoriportato per ogni singola
sede.
N.B. il costo relativo agli OLP impegnati per 10 ore la
settimana al costo orario di € 12 x 50 settimane = € 6.000
|
Il Partner Nazionale dell’UNPLI nella
realizzazione dei progetti che impiegano volontari per il Servizio Civile
approvati dall’Ufficio è l’Istituzione Educativa
“P.COLLETTA” di Avellino di cui all’allegato Protocollo d’Intesa. Detta
Istituzione è ente di Formazione regolarmente accreditato presso il FORMEZ della regione
Campania ed è dotato di Aula
Multimediale con 20 postazioni di computer in rete e collegamento ad internet;
Aula Magna per 100 posti e di circa 20 altre aule didattiche
per formazione. Dispone, altresì, quale Ente di formazione, di personale docente altamente qualificato
per realizzare percorsi formativi di
qualsiasi tipo specialmente nel campo sociale, dei beni e delle attività
culturali. Affiancati
a questo partner vi sono anche enti che agiscono nel territorio e
specificatamente i sottoriportati con
le finalità previste dagli allegati protocolli.
|
Ciascuna sede di servizio e/o ente interessato dispone
di risorse tecniche e strumentali necessarie all’attuazione degli obiettivi
fissati nelle voci 7 e 8 del progetto quali Computer, Fax, Stampanti,
Copiatrici, posta elettronica, materiale informativo vario il tutto,
ovviamente, a disposizione dei volontari. Sono previste, inoltre, varie fasi di utilizzazione di dette risorse
tra cui le principali: Fase propedeutica
Fase attuativa
|
|
|
L’UNPLI, già riconosciuta associazione di
Promozione Sociale ai sensi della L.383/2000, provvederà al rilascio di
certificazione relativa all’attività svolta.Sono avviati, inoltre, contatti con
Ministero dei Beni e Delle Attività Culturali, con Regioni, Università,
Associazioni di categoria e, Società di lavoro interinale allo scopo di
portare a riconoscimenti della suddetta certificazione sia in relazione ai
curricula vitae che a crediti formativi.Il volontario oltre alla crescita
umana individuale certa, acquisirà conoscenze su particolari aspetti della
nostra società, soprattutto legati al vasto mondo del “non profit” e del
Terzo Settore che, soprattutto oggi, sta assumendo un ruolo strategico
notevole sia per la vastità che per la qualità dei servizi che offre. In
particolare svilupperà capacità operative su:
Nel contempo, attraverso un
percorso guidato (tutoraggio, formazione etc), trarrà le motivazioni per un
più determinato ed efficace inserimento produttivo nel mondo del lavoro. A
fine progetto, il volontario, avrà acquisito strumenti necessari per
comprendere meglio la vita e orientarsi con più praticità in una società
moderna e complessa come quella odierna. Dette competenze saranno certificate e
riconosciute dall’UNPLI NAZIONALE e dalle sue diverse ramificazioni nonché
dagli enti: E.P.T. Avellino (Ente Provinciale Turismo); |
SEDE NAZIONALE SERVIZIO
CIVILE DI AVELLINO; SEDI REGIONALI; STRUTTURE PARTNERS (ISTITUZIONE EDUCATIVVA “P. COLLETTA”); |
Stage in proprio con tutor e formatori
dell’Ente, Docenti Esterni ed Esperti anche su base professionale attraverso
la realizzazione di Seminari di Studio e approfondimento. I volontari saranno
seguiti costantemente nella formazione per gli ambiti dei beni culturali,
dell’uso degli strumenti informatici e del WEB, nella conoscenza della
gestione amministrativa, nella realizzazione di reti di rapporti relazionali
etc. |
SI |
|
UNPLI NAZIONALE
NZ01922 |
Si prevede la necessità di
usare moduli di rilevamento e questionari cartacei per una più idonea
valutazione delle situazioni formative soggettive; Brainstorming per
l’individuazione di aspettative e necessità; colloqui con esperti. |
34. Contenuti
della formazione:
Si prevede percorso formativo indicato dalla
Circolare 4 Settembre 2003, prot. UNSC 807/II/I nonché dall’allegato 3 alla
stessa Circolare e più dettagliatamente i seguenti ambiti previsti su moduli
di due ore ciascuno in modo da ottimizzare le giornata di formazione
(giornata intera 4 moduli, ½ giornata due moduli):
|
35 ORE |
Pro Loco di: CALCIANO (Pro Loco capofila) – ACCETTURA – GRASSANO –
GROTTOLE – IRSINA - SALANDRA – STIGLIANO – TRICARICO |
In proprio con tutor e
formatori dell’Ente ed esperti messi a disposizione dai Partners. Eventuale
partecipazione a corsi organizzati da Enti locali e scuole. |
|
|
SCHEDE DI VALUTAZIONE;
QUESTIONARI; COLLOQUI DIRETTI, BRAINSTORMING ETC |
Normativa e prospettive del servizio civile volontario, aspetti etici,
storici, giuridici; Organizzazione, fini e obiettivi dell’UNPLI;
Organizzazione e modalità di svolgimento del servizio. Modi per la promozione
delle iniziative, e per la preparazione e la realizzazione di un progetto
culturale (schede di rilevamento e valutazione etc); Storiografia e Ricerca
storiografica locale; Il Bene Culturale. Artistico, Storico, Ambientale:
Valore e modalità di individuazione valorizzazione. |
60 ORE |
COME DA PIANO DI
MONITORAGGIO UNPLI NAZIONALE NZ01922,
VERIFICATO DALL’UFFICIO IN SEDE DI ACCREDITAMENTO |
Data
Il Progettista |
|
Il Responsabile del Servizio Civile
Nazionale |