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Si sa con certezza che SALANDRA è una cittadina antica. Ancora oggi, però, non sappiamo nulla sulle sue origini e neanche il perché le venne dato questo nome. Ciò che sappiamo sono solo frammenti di ipotesi e supposizioni. Studiosi antichi e moderni si sono occupati in modo diffuso della etimologia del nome Salandra e molti concordano che proviene dal nome Salandrella che vi scorre a qualche chilometro di distanza.
Nell’archivio municipale di Salandra,
però, non si trovano gli atti deliberativi
Salandra, arroccata con i ruderi del
suo castello medievale e la sua chiesa ultra millenaria su di un
Dagli inizi del secolo XVI tutta l’Italia meridionale fu dominata da sovrani spagnoli e Salandra fu affidata a Ferrante Severino, poi a Loffredo Margaritano, che nel 1544 la vendette come feudo a Francesco Revertera, presidente della Regia Camera della Sommaria, per 14.500 ducati .Il duca fece costruire il Convento (l’attuale municipio) che è stato per molto tempo sede di Università di Teologia gestito dai frati Francescani, e la Chiesa annessa. L’autorizzazione alla fondazione del monastero di San Francesco fu data dal pontefice Paolo III. Per la costruzione dell’edificio, ancor oggi maestoso, gareggiavano, a favore dei monaci, il signore Francesco Revertera e la popolazione della borgata. Ciò certamente sta a significare da un lato il fervore religioso, dall’altro un diffuso benessere economico del popolo salandrese di quel tempo.
Il Convento divenne ben presto prestigioso e
costituiva un’oasi di pace e di serenità per gli studenti che erano
applicati non solo alla filosofia e alla teologia, ma anche alle belle
arti come si è potuto desumere dalle pregevoli opere pittoriche,
scultoree ed architettoniche che adornano la Chiesa e i locali del
Convento.
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